La civiltà vigliacca che abbandona i propri figli

Scene disgustose ed abominevoli che si ripetono ormai ogni fine settimana. L’ultima pochi giorni fa: un gruppetto di cittadini animalisti irrompe lungo un fiume in cui si stava svolgendo una gara di pesca ed iniziano a provocare, insultare, offendere (qui il video).

Le testimonianze dei pescatori recitano: “tanti contro pochi, un atto già in partenza vigliacco. Disturbano l’anziano di turno o il padre in compagnia del figlio”.

Valutano attentamente chi colpire, scelgono il più debole, quello isolato, il papà che deve difendere un figlio non solo dalle minacce fisiche ma dai danni psicologici che potrebbero derivarne. Questa volta un bambino scoppia in lacrime. Pensate allo shock subito da questo ragazzino che si godeva con il padre una giornata in riva al fiume: umiliato, provocato, spaventato. Una giornata che poteva essere tra le migliori della vita perché sfidiamo chiunque a non riconoscere il valore di queste uscite domenicali con il papà, le prime esperienze a contatto con la natura, la soddisfazione di prepararsi una canna da pesca… e chi se le dimentica queste esperienze di vita con accanto la figura eroica del padre?

Che ne sarà ora di quel bambino? Continuerà ad andare a pescare? .. e se lo farà potrà godersi con serenità quei momenti che sono fondamentali per la crescita di un ragazzo? Cosa hanno ottenuto gli animalisti con questo atto vigliacco? Quello che volevano: seminare odio, violenza, insegnare ad imporre le proprie idee, giuste o sbagliate che siano, con la forza. Se ne approfittano della gente onesta, indifesa e tranquilla per diffondere il loro odio e la loro intolleranza. Loro non sanno come vivere felici una domenica mattina in riva al fiume, non sopportano che altre persone lo siano ed allora devono rovinare l’infanzia di un bambino che anziché ricordare a lungo una splendida giornata con il papà, ricorderà odio, violenza e terrore.

Questa civiltà va cambiata, e va cambiata con le regole nostre che sono quelle del dialogo, della tolleranza, del rispetto e dell’accettazione delle idee altrui. Chi ostacola queste regole deve essere fermato subito e chi ha il potere di farlo, e non lo fa, è complice del declino di questa società e dei patimenti di quel bambino.

Noi non vogliamo una civiltà in cui sia possibile prevaricare con la forza, non vogliamo uomini che hanno paura, noi siamo per la libertà. Fermare questo abominio è un dovere essenziale dell’uomo. Deve intervenire la magistratura, la politica e chi ha competenze per farlo. Non si tratta di una questione esclusiva di animalismo o non animalismo ma di regole civili che vanno rispettate perché il messaggio che passa alle nuove generazioni è solo quello improntato sull’odio e sulla violenza in qualsiasi campo. Se non si fermano questi atti vigliacchi perpetrati da pochi, o peggio, si assecondano e si fa finta di non vedere, i nostri stessi figli saranno condannati all’odio e alla violenza, anziché ad una serena giornata di pesca con il papà .

Noi ci batteremo affinché questo orrore non avvenga!

Filosofiarurale.it

 

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