Settembre aveva il profumo di ricordi. La tramontana spazzava via gli strascichi di un'estate alla resa.
Nonno era li, al limite del maggese. Stormi di combattenti sfrecciavano, dove la sabbia lascia spazio alla duna. Forse gli ultimi. Ne vidi sempre meno negli anni.
In casa la brace già pronta. Attendevano il nostro ritorno.
Si cenava con quello che la natura offriva.
Gli ultimi custodi di una vita vera.
Scesero le nebbie della saccenza ed offuscarono i valori.
La ruralità svanì. Come profumi di settembre.
Di Antonio Calvano
