Antispecismo, rima con egoismo?

La filosofia è una materia estremamente semplice ma è proprio in questa sua semplicità, mettendo a nudo la realtà delle cose, che può sembrare ai più estremamente complicata.

E’ l’inganno perpetrato dalla nostra mente ai danni della verità che offusca il lavoro della filosofia!

La verità è spesse volte troppo scomoda, difficile da digerire, impossibile in certi casi da accettare nel tentativo di dare un senso alla nostra esistenza in questo universo. Una premessa dovuta che anticipa un assunto dal quale non si scappa, se non appunto attraverso l’inganno mentale, eccolo:

- la vita, affinché rimanga vita, deve distruggere altra vita.

Semplice, lineare, tragicamente reale.

Qualcosa in contrario sulla veridicità di questo assunto? No, non può esserci. E’ così e basta, non l’abbiamo voluta noi questa condizione.

Secondo assunto:

- Tutto è vivo. L’esistenza si manifesta in forma diversa ma quel che è, è!

L’unica cosa che può stravolgere questi due assunti, dandogli un tono diverso per modellarli in una forma digeribile alla nostra coscienza di animali pensanti è l’imposizione ingannevole e truffaldina della nostra bella mente che partorisce bugie. E’ infatti triste e deprimente guardare in faccia questa realtà. La nostra vita, finchè è vita, si ciba di morte e sofferenza altrui e prima o poi toccherà a noi. Saremo cibo ed energia per altra vita.

Soffermiamoci ora un attimo su una parte del secondo assunto: l’esistenza si manifesta in forme diverse.

Non abbiamo elementi e capacità per determinare se quel che è vivo, vivendo, soffra o muoia in maniera diversa rispetto ad un’altra forma vivente. La condizione dell’esistere appartiene a tutti, mondo vegetale compreso, quindi è difficile pensare ci siano forme viventi che se la passano meglio di altre in termini di sofferenza e morte. Apparentemente sbagliato è quindi stilare una sorta di classifica su quel che soffre di più e quel che soffre di meno. A volte addirittura la nostra mente ci inganna pensando sia più corretto spendersi in battaglie per salvare i dolci occhioni di un cerbiatto che lo sporco ed irsuto cinghiale. Questo è l’inganno della mente che aggira la filosofia e fa provare “compassione” per tutto ciò che assomiglia di più alla nostra vita, che ci ricorda la nostra condizione e la nostra sofferenza.

L’antispecismo, per come viene intesso oggi, non può allora essere un vero antispecismo perché non tiene conto di tutto quel che è vivente e stila una sorta di classifica, ponendo ai primi livelli il prodotto dell’inganno della nostra mente: salvaguardare le specie che più ci assomigliano e ci ricordano quel che siamo noi. Egoismo?

Filosofiarurale.it

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