Breve introduzione al concetto di libertà

La libertà è uno dei bisogni essenziali dell’uomo ed uno degli argomenti filosofici più trattati di sempre. I concetti di libertà e libero arbitrio hanno assunto significati diversi a seconda delle epoche in cui sono stati trattati ma è quando si cerca di materializzare quei concetti che diventa tutto più difficile. Possiamo affermare con una certa sicurezza che la libertà assoluta, quella che ideologizza la nostra mente, non esiste; non esiste come esattamente non può esistere la felicità assoluta. Per quanto ci si sforzi di essere completamente liberi, dipenderemo sempre da qualcosa o qualcuno. Il lavoro che facciamo, la società, le regole, la stessa aria che respiriamo non ci concede quanto la libertà assoluta richiederebbe, pur vivendo nel migliore dei modi possibili. Fra tutti i filosofi che hanno trattato l’argomento non potevamo, noi di filosofia rurale, che citare il concetto di libertà di Gustave Thibon, il filosofo contadino. Egli arrivò alla conclusione che anche noi approviamo, ovverosia che “l’uomo si sente libero nella misura in cui può amare le cose e gli esseri da cui dipende: per esempio quando vive in ambiente a lui consono, quando esercita un mestiere che risponde alla propria vocazione interiore, etc. Viceversa, sperimenta una sensazione di coercizione e schiavitù quando è vincolato, per via delle necessità dell’esistenza, a funzioni o a persone che gli ripugnano. Così, quando rivendichiamo la nostra libertà non è l’indipendenza assoluta che domandiamo: è la facoltà di passare da una dipendenza che rifiutiamo a una dipendenza che ci attrae. La libertà non è altro che la capacità di scegliere tra due obbedienze”.

Thibon parlava anche di ambiente in cui si vive. Se, come dice il filosofo contadino, la libertà è vivere in un ambiente consono, quello del possedere, del dimostrare, dell’apparire che ci viene fornito quale modello nella moderna società, in special modo quella urbana, cela una serie di dipendenze che aumentano alla fine il senso di schiavitù. Un ambiente ricco di “attrazioni” che fornisce solo apparentemente il senso del benessere, genera in realtà l’effetto contrario al senso di libertà. Se pensiamo alla libertà del contadino, quella di obbedire solo al ritmo delle stagioni, è abbastanza intuibile comprendere il motivo per il quale quel senso di libertà, nella natura, fosse sicuramente amplificato rispetto a quello che viene percepito oggi nelle città.

Questa è la nostra breve introduzione al concetto di libertà che svilupperemo prossimamente su questo sito.

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