La filosofia del denaro

Vi siete mai chiesti perché ci sono organizzazioni che si occupano di ambiente ed animali ed hanno bilanci milionari tali da permettere ad alcune di queste di trasformarsi perfino in multinazionali? Perché a volte capita che una gara di solidarietà per un animale da curare “renda” il doppio di una qualsiasi raccolta fondi per un umano? Filosofia rurale vi spiega i meccanismi:

Partiamo da una grandissima opera di Georg Simmel, filosofo e sociologo tedesco, "Filosofia del denaro". In essa Simmel pone il denaro quale simbolo dell’epoca moderna. Già agli inizi del secolo scorso, Simmel descriveva le conseguenze negative derivanti dalla sempre maggior diffusione di questa organizzazione monetaria della società, caratterizzata dall’impersonalità dei rapporti umani, ormai freddi e distaccati. Nella sua opera scrive: “L'uomo moderno è simile a una cifra da cassaforte, formata da elementi comuni a tutti gli altri, mescolati però in modo da produrre una precisa e inconfondibile combinazione”.

Un Simmel geniale che ha anticipato i tempi di oggi, ed anche noi proviamo ad anticipare quelli che verranno, o meglio, tentiamo di aprire gli occhi a chi in questo momento a nostro avviso non vede, semplicemente perché non sa.

Ritorniamo alle nostre organizzazioni animal-ambientaliste che sembrano il più bel esempio per rendere onore all’opera di Simmel e prendiamo a paragone l’organizzazione da soldi più potente al mondo: l’amministrazione religiosa. Su che si basa la potente macchina da soldi della spiritualità? Essenzialmente su 3 passaggi: fede, adorazione di un buono e giusto in proporzione alla maledizione di un cattivo e sbagliato. Infondere la fede nell’uomo è la cosa più difficile, un buono ed un cattivo lo si trova sempre e se sono azzeccati, la formula diventa vincente per trovare la combinazione di quella cassaforte descritta nell’opera di Simmel. La fede cieca, quella estrema che non ammette repliche, trova terreno fertile nell’ignoranza e nella capacità dei “capi” di infondere sensi di colpa. Nelle organizzazioni animal-ambientaliste, questi ingredienti ci sono tutti. Mai come in questo periodo storico l’uomo appare così distaccato dalla natura e l’ignoranza che lo pervade in termini ambientali è una cosa che stupisce ed inorridisce chi ha avuto la fortuna di vivere a contatto con l’ambiente naturale e gli animali. Sempre più famiglie urbane hanno con sé un animale domestico, solitamente un cane od un gatto e pertanto questo rapporto, un tempo mancante per l’uomo di città, lo ha legittimato a sentirsi conoscitore ed amante degli animali. In termini ambientali, il catastrofismo imperante infuso da alcune organizzazioni ecologiste, da il colpo di grazia alla realtà delle cose. Ad un uomo così distaccato dalla natura gli si può raccontare di tutto. Ecco la fede nelle tesi professate dal “capo”. A questo uomo gli si può dire che amare l’ambiente ed il prossimo è in proporzione all’amore che sa infondere al proprio cane o gatto. E’ arrivato perfino a fargli credere che una dieta rispettosa della natura e degli animali che aiuti a guarire questo mondo rovinato dall’uomo stesso, sia quella vegana pure per i suoi animali domestici, anche se sono carnivori. Quest’uomo, in termini ambientali, non crede più alla scienza e da più credito alla fede infusa dal “capo”, quel capo che pone, proprio come diceva Simmel, il denaro quale simbolo principale sopra ogni cosa. Il buono ed il cattivo? Rispettivamente la natura e l’uomo; la prima agisce sempre correttamente, il secondo è il male assoluto, la causa della distruzione. I sensi di colpa per essere uomini, onnivori e distruttori, possono essere lavati con un rapporto amorevole nei confronti dei primi, ed unici, animali con i quali si hanno rapporti, i cani ed i gatti appunto. Ovviamente tutto ciò comporta un ulteriore allontanamento dalla natura e dalla realtà delle cose ma si è creata la macchina perfetta da soldi, ovviamente per pochi illuminati “padri spirituali” di questa fede ben organizzata.

Filosofiarurale.it

 

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