Riflessioni sull'alba rurale
Lo scrittore Douglas Adams diceva che “c’è un momento in ciascuna alba in cui la luce è come sospesa; un istante magico dove tutto può succedere. La creazione trattiene il suo respiro”.
Noi rurali l’alba la assaporiamo quotidianamente, fa parte del nostro esserci e se non fosse capace di trasmetterci quelle profonde emozioni che riesce a darci, forse non saremmo neppure rurali. Alba intesa come quel brivido che arriva assieme alle primissime luci del mattino, poco prima che sorga il sole. A chi, cacciatore o pescatore, ma anche il contadino, il taglialegna, il ricercatore di funghi non è successo di spiegare l’alba vissuta a persone disinteressate a questo fenomeno? Non è facile trasmettere quelle emozioni donateci dall’alba e spesso il nostro interlocutore, pur rimanendone affascinato, non comprende appieno quel che vogliamo dire. Spesso capita che ci dicano di averla vissuta, vista qualche volta, fotografata… magari da una camera d’albergo in montagna, al mare sulla spiaggia, durante le vacanze o, peggio, dal finestrino di un treno che accompagna al lavoro. Ma le albe sono tutte uguali? No! Non possono esserlo. Le albe vissute da un semplice spettatore che magari attratto dall’affascinante aurora assiste ad un’alba non potrà mai essere la nostra vissuta alba rurale. Per noi le emozioni sono diverse, le sensazioni amplificate, la spiritualità interiore aperta alla conoscenza, i sensi più sviluppati. Quando ci rechiamo in un luogo selvaggio, col buio, per la caccia o per la pesca per esempio, assistiamo all’alba come fossimo dei predatori inseriti perfettamente in ciò che ci circonda. Ogni minimo rumore entra prepotentemente nelle nostre orecchie, viene elaborato immediatamente, studiato, compreso. Sappiamo che c’è il momento del silenzio più assoluto, quando è ancora buio, diffidiamo di ogni minimo rumore, osserviamo il vento da che parte tira, le nuvole ancora buie o le stelle luminose. Guardiamo costantemente ad est perché è da li che arriverà quel fremito che annuncia la creazione di un nuovo giorno, e con essa gli abitanti della natura che si risvegliano. Gli animali sono puntualissimi nel farsi sentire. Sappiamo perfettamente che quando ad esempio canta il pettirosso la luce è un po’ piu visibile, il merlo arriva a farsi sentire poco dopo mentre gli animali notturni cercheranno veloce riparo all’interno del bosco. L’alba in mare porta le stesse emozioni e sensazioni, cambiano solo gli animali. No, noi non pensiamo affatto che le albe siano uguali per tutti. La poetessa della natura Emily Dickinson diceva che “a tutti è dovuto il mattino, ad alcuni la notte. A solo pochi eletti la luce dell’aurora”. Giote! Noi facciamo parte di quegli eletti!
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