Religione e ruralità

"Noi non siamo né di destra né di sinistra, non siamo neppure d’in alto; siamo di dappertutto! Siamo stanchi di mutilare l’uomo; sia per abbatterlo come a destra, o per adorarlo, come a sinistra, siamo stanchi di separarlo da Dio. Noi non abbandoneremo un solo atomo della verità totale che è la nostra. In nome di che cosa veniamo attaccati? I nostri avversari sono per il popolo? Anche noi. Per la libertà? Anche noi. Per l’autorità? Anche noi. Per la razza, per lo stato, per la giustizia? Anche noi siamo per tutto ciò, ma per ogni cosa al suo posto. Ci si può battere solo strappandoci le nostre stesse membra. Essendo per il tutto siamo per ogni singola parte. Non vogliamo divinizzare nulla della realtà umana e sociale, poiché abbiamo già un Dio; e neppure vogliamo rifiutare nulla, poiché tutto è uscito da questo Dio. Non siamo contro nulla. O piuttosto, giacché il Nulla è oggi in azione, siamo contro il Nulla. Di fronte ad ogni idolo difendiamo la Realtà che l’idolo annienta. Sotto qualsiasi maschera si presentino, noi diciamo no a tutti i volti della morte. Nella lotta senza scampo che mette alle prese i negatori e i corruttori del Vangelo, da sempre abbiamo preso posizione: siamo del Partito di Cristo". (Gustave Thibon)

Thibon, il filosofo contadino, autore di queste parole, era uomo di fede. Ci sono alcune religioni, magari qualcuna più di altre, che esprimono forti legami con la natura. Credere in un dio e, più in generale, possedere un’anima spirituale indipendentemente dalla religione ufficiale di estrazione culturale, sviluppa nell’uomo profonde riflessioni, che inevitabilmente lo legano e lo spingono alla terra. E’ il non credere in qualcosa che potrebbe sfuggire ed ingannare la ragione umana che allontana l’uomo dallo stupore e dalla meraviglia dell’esistenza e lo condanna, come scriveva Thibon, al Nulla. Questo è un grosso problema della società attuale dove la materialità ha preso il sopravvento sulla poesia. Un tempo era più facile credere e pensiamo che gli uomini pervasi da una fede profonda siano avvantaggiati in tutti i sensi rispetto agli atei puri. Tuttavia c’è anche una religiosità che va oltre la fede, è più sobria e difficile da raggiungere ed esprimere. Albert Einstein, nella sua genialità, ci riuscì più di altri ed in suo pensiero la descrisse così: "la più bella sensazione è il lato misterioso della vita. E’ il sentimento profondo che si trova sempre nella culla dell’arte e della scienza pura.”

Uno dei veicoli principali per raggiungere questa “spiritualità cosmica” è il contatto con la natura, o meglio ancora, la manualità dell’uomo nella natura, la curiosità, il fare, lo scoprire. Einstein continuava e concludeva così il suo discorso: “Mi basta sentire il mistero dell’eternità della vita, avere la coscienza e l’intuizione di ciò che è, lottare attivamente per afferrare una particella, anche piccolissima, dell’intelligenza che si manifesta nella natura.”

…e noi rurali cresciuti in natura, quel mistero riusciamo ad intuirlo, soprattutto in ogni alba vissuta.

Filosofiarurale.it

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