Biografia di Carlo Rizzini


Sono nato nel 1952 e porto sangue Veneto e Friulano, piu' specificatamente di Villafranca di Verona e Palmanova. Mio padre Giuseppe, soprannominato Pino, faceva il commerciante di formaggi, mia madre Maria, faceva l’insegnate di scuole elementari. Se penso ai miei primi ricordi di gioventu' mi rivedo sempre con in mano la fionda e la canna da pesca agganciata alla bici. Andavo a lucci, carpe, anguille, vaironi, dipendeva dalla stagione, con due miei amici Claudio e Lino, facevamo anche 30-40 km in bicicletta per raggiungere i posti migliori, sempre con la speranza di grossi pesci. Fin da piccolo ho sempre portato avanti il sogno di vivere nella natura, vivere una vita vera come gli indiani d'America prima dell'arrivo degli "uomini pallidi", vivere di caccia e pesca e soprattutto vivere in liberta' e fuori dagli schemi della normale vita quotidiana.

Andavo a caccia con mio nonno Aldo, mio papa' Pino e mio zio Renzo. Quest'ultimo mi ha veramente insegnato tutto quello che c'e da sapere sui setters e sulle quaglie, allora solo selvatiche. Quando superai la terza ragioneria e dopo gli esami per la licenza di caccia, i miei genitori non ne potevano piu’ della mia insistenza e mi comperarono come premio il mio primo fucile: Beretta A300, nuovo di fiamma costava 80.000 lire, il doppio dello stipendio mensile di mia Madre. Poi raggiunta la maturita’ con ottimi voti mio Zio e mio Padre mi portarono come premio a caccia di starne in Serbia, mi ricordo che non dormii per almeno una settimana dall’agitazione della partenza e credendo che fossi ammalato mi mandarono a farmi visitare dal medico un certo dott Bergamini ed allora per ogni stato di malessere il rimedio era una bottiglietta di olio di ricino. Che voli di starne naturali e che ferme dei nostri setters ! Me li ricordo ancora: Stella, Miss, Bella,……..

Nel 1992 io e la mia famiglia decidemmo di lasciare l'Italia, ci piaceva il Canada, il Kenia, l’Argentina e l’affascinante terra dei Maori a Rotorua in nuova Zelanda, ma valutando bene decidemmo per l’Irlanda, scuole ottime, assistenza ospedaliera buona e soprattutto case senza cancelli, senza inferiate alle finestre e porte sempre aperte. Cosi’ partimmo per iniziare una nuova avventura della vita, allevare i nostri due cuccioli Andrea ed Alberto nella natura e cercare fortemente di realizzare quel sogno di liberta’ che tutti hanno nel cassetto o nel profondo del cuore.

Iniziare la nuova attivita' di organizzatore di golf, caccia e di pesca, non e' stato facile, anche perche' non ho mai ceduto ai facili guadagni con proposte alternative, abbiamo sempre portato avanti serieta' e professionalita' a discapito del lucro. Ma piano a piano tutta la famiglia, credendo nelle nostre capacita’ e con immensi sacrifici, ci siamo riusciti. Fin da piccoli Andrea ed Alberto, durante le vacanze estive facevano da guide per la pesca, piu’ grandicelli accompagnavano anche dei gruppi in Canada dove nel frattempo avevamo affittato un lodge di pesca per i salmoni attorniati da orsi Neri e Grizzly, accoglievano clienti in arrivo a Dublino, accudivano i cavalli e davano un aiuto nella manutenzione del parco attorno a casa.

Nel 2004 dopo avere visitato piu’ di 25 paesi per caccia e pesca, sono entrato a far parte all'Associazione Mondiale dei Cacciatori Professionisti Americana (IPHA) e poi anche della piu' ambita Associazione Cacciatori Professionisti del Sud Africa (PHASA).

Nel 2005 prima apparizione televisiva su Caccia&Pesca, piattaforma Sky tv Italia, in due serie televisive: una nel programma di Andiamo a Caccia e nello stesso anno io e mio figlio Alberto abbiamo fatto da battesimo con la puntata n. 1. qui in Irlanda della serie Big Fish. Siamo stati i portafortuna di questa seguitissima serie di pesca intorno al mondo.

Nel 2006 ci viene la voglia di cambiamento e proponiamo al mondo intero, il piu’ piccolo dei calibri quello che da piu’ possibilita’ all’animale di salvarsi, quello che puo’ rilanciare la sfida e rendere la caccia piu’ emozionante, i giovani ne saranno entusiasti: il .410. Il grandissimo successo e riscontro a tutti i livelli di eta’, e’ stato ed e’ tutt’ora grandioso. Entriamo a far parte del mondo televisivo come autori e produttori ed inizia la nostra seguitissima serie televisiva di Full Action, sulla piattaforma SKY TV, prima intitolata “A caccia con il .410” poi allargandosi in tutto il mondo e realizzata con Alberto, con il titolo “A caccia dove ci porta il vento”, portandoci ad arrivare a visitare i posti piu’ selvaggi del globo, realizzando immagini da sogno che entrano nelle case di decine di migliaia di italiani e non. Oltre alla caccia facciamo conoscere anche le popolazioni locali e vivendo a volte con loro ne mettiamo in risalto le loro esigenze in un mondo al quale forse non si adatteranno mai.

Dopo l’invenzione del fucile semiautomatico (creato da John Moses Browning nel 1900), nessuno aveva più dato spunti davvero incisivi per la canna liscia all’industria armiera internazionale. Carlo e Alberto Rizzini, invece hanno fatto conoscere a milioni di persone la loro nuova etica venatoria fondata sull’uso del piccolo calibro. Ciò ha ridato grande, nuova vita a tutto il settore, facendo registrare anche un forte incremento delle vendite. Ecco perchè tutti riconoscono al “Maestro” e a suo figlio l’indiscusso merito di aver gettato una nuova pietra miliare nella storia della caccia moderna.

Fin’ora ho visitato piu’ di 40 paesi nei 4 continenti ed ho conosciuto realta’ e consuetudini di vita che difficilmente avrei potuto incontrare come un normale turista. Ho imparato a conoscere le esigenze e le necessita’ degli animali che ci circondano, sempre piu’ oppressi dal bracconaggio, dagli spazi sempre piu’ ridotti e alcuni di loro gia’ condannati all’estinzione. Sono portavoce in difesa degli animali africani, come elefanti e rinoceronti, prede del piu’ spietato bracconaggio per l’avorio delle zanne ed il corno che dicono le popolazioni dell’est asiatico, abbia poteri per grandi prestazioni sessuali. Mentre dopo analisi accurate si e’ scoperto che e’ la composizione base e’ come un’unghia umana mista a pelo. Tutto questo giro si stima che porti nelle tasche di associazioni malavitose come l’Isis almeno 3 miliardi di dollari all’anno.

Nel 2015 spronato da mio figlio Alberto ho deciso di pubblicare il libro intitolato “dove ci porta il vento”, titolo legato alla famosissima trasmissione televisiva tutt’ora in onda in Italia, che in pochi anni ha raggiunto in termini preferenze di visioni l’80% dell’intero pubblico degli abbonati.

Oggi dopo più di 20 anni, con mia moglie Rita ed i mie due figli Andrea ed Alberto viviamo ancora nella nostra casa di vetro sulle rive del lago Owell, bandiera blu europea per la purezza delle sue acque.


Vedi libro "Dove ci porta il vento" - Carlo Rizzini - Riccardo Camusso