PRIMAVERA

E’ tornata la primavera,

raggi come il fuoco scongelano gli ormai aperti boccioli dei fiori,

il mondo sembra risvegliarsi da una lunga e lenta ipnosi.

E’ tornata la primavera,

lo si capisce dal profumo che emana la terra,

gli uccelli con il loro canto rinnovato sembrano delle trombe d’argento,

come il loro suono che si perde nel vento che porta via

E’ tornata la primavera.

(da “memorie di un sedicenne”)


Qual è il fine, qual è il voler sincero e l’intenzione vera della natura? Vuol ella che il tal frutto sia mangiato dagli animali o non sia mangiato? Se sì, perché l’ha difeso con sì dura crosta e con tanta cura? Se no, perché ha dato ai tali animali l’istinto e l’appetito e forse anche il bisogno di procacciarlo e mangiarselo?” (Giacomo Leopardi)

Il vecchio e il bambino

Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono

insieme incontro alla sera

la polvere rossa si alzava lontano

e il sole brillava di luce non vera.

L' immensa pianura sembrava arrivare

fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare

e tutto d' intorno non c'era nessuno:

solo il tetro contorno di torri di fumo

I due camminavano, il giorno cadeva,

il vecchio parlava e piano piangeva:

con l' anima assente, con gli occhi bagnati,

seguiva il ricordo di miti passati

I vecchi subiscon le ingiurie degli anni,

non sanno distinguere il vero dai sogni,

i vecchi non sanno, nel loro pensiero,

distinguer nei sogni il falso dal vero

E il vecchio diceva, guardando lontano:

"Immagina questo coperto di grano,

immagina i frutti e immagina i fiori

e pensa alle voci e pensa ai colori

e in questa pianura, fin dove si perde,

crescevano gli alberi e tutto era verde,

cadeva la pioggia, segnavano i soli

il ritmo dell' uomo e delle stagioni"

Il bimbo ristette, lo sguardo era triste,

e gli occhi guardavano cose mai viste

e poi disse al vecchio con voce sognante:

"Mi piaccion le fiabe, raccontane altre!"

Francesco Guccini





"Ho fatto una strana scoperta. Ogni volta che parlo con un sapiente sono sicuro che la felicità non è possibile. Eppure, quando parlo con il mio giardiniere, io sono convinto del contrario" (Bertrand Russell)






 


BOSCO



Ora verde, ora splendida! Son tornato a dir sì

all'appartenente silenzio, all'ossigeno verde,

al nocciolo rotto dalle piogge d'allora,

al padiglione d'orgoglio che assume l'araucaria,

a me stesso, al mio canto cantato dagli uccelli.

Ascoltate, è il gorgoglio ripetuto, il cristallo

che a puro cielo grida, combatte, modifica,

è un filo che l'acqua, il flauto e il platino

mantengono nell'aria, di ramo in ramo puro,

è il gioco simmetrico della terra che canta,

è la strofa che cade come una goccia d'acqua.

Pablo Neruda






Non è facile camminare da solo per la campagna, senza meditare su qualcosa (Charles Dickens)




                         SOLITUDINE





Ha una sua solitudine lo spazio,
Solitudine il mare
E solitudine la morte - eppure
Tutte queste son folla
In confronto a quel punto più profondo,
Segretezza polare,
Che è un'anima al cospetto di se stessa:
Infinità finita.

Emily Dickinson

   IL SOGNO DEL CONTADINO

Nella notte scrosciò, venne dirotta
la pioggia, a strisce stridule, infinite:
e il tuono rotolò da grotta a grotta.
Egli, il capoccia, avvolto nel suo mite
tacito sonno, non udiva. Udiva
nascere l'erba. Vide le pipite
verdi. Il grano sfronzò, quindi
accestiva.
Nevicava in suo sogno, a fiocco a
fiocco;
candido il monte, candida la riva.
No, quel bianco eran fiori d'albicocco
e di susino, e l'ape uscia dal bugno
ronzando, e il grano già facea lo
stocco.
Anzi, graniva; ch'era già di giugno
.

Giovanni Pascoli



I profumi della primavera

I profumi primaverili delle erbe selvatiche, profumi dolci, forti, aspri, che si mischiano all'odore tenace di madre terra con la rugiada del primo mattino a far da collante. Fragranze che penetrano le narici con una forza prorompente, che sono un inno alla vita.
La fioritura delle piante, e con essa inizia la lenta piacevole danza dei pollini spinti dalle dolci carezze dei venti.
Il dolce tepore del sole, la piacevole frescura del sottobosco.
I suoni. Dallo stormire delle foglie mosse dal vento, ai gorgheggi allegri e intensi dei piccoli passeracei e i loro frenetici movimenti.
Il tutt'uno forma uno spettacolo meraviglioso e impareggiabile che ci perdiamo giorno dopo giorno, un pensiero si insinua... dove ho sbagliato? (Pasquale Cinquegrana)


I ricordi dei giorni più vivi e felici di un bambino non sono quelli passati davanti la TV (Filosofiarurale.it)



Pesca

Rabbrividisce il mare sonnolento
a l'alba. Si dileguan ne la mite
alba le dune  in un biancheggiamento
smorto, come una landa selenite?

Ferma è la barca: un alitare lento
 ne l'aria muove da le stanche vite,
 e s'agita il fanale  semispento
riflesso ancor ne l'acque scolorite.

Vigila un uomo a poppa, fra le nasse 
umide e i cesti carichi di pesca,
fischiando ne 'l silenzio interlunare.

E che tristezza in quelle note basse
a ritmo di ribeba  zingaresca
modulate su i sonni almi  de 'l mare!

G. D'Annunzio

  Maggiolata

Maggio risveglia i nidi,
maggio risveglia i cuori;
porta le ortiche e i fiori,
i serpi e l’usignol.
Schiamazzano i fanciulli
in terra, e in ciel li augelli:
le donne han ne i capelli
rose, ne gli occhi il sol.
Tra colli prati e monti
di fior tutto è una trama:
canta germoglia ed ama
l’acqua la terra il ciel.
E a me germoglia il cuore
di spine un bel boschetto;
tre vipere ho nel petto
e un gufo entro il cervel.

G. Carducci



"Entrai nel bosco di notte per diventare più animale, per diventare più uomo" (Filosofiarurale.it)





                         TEMPORALE




Un bubbolìo lontano...

Rosseggia l’orizzonte,

come affocato, a mare:

nero di pece, a monte,

stracci di nubi chiare:

tra il nero un casolare:

un’ala di gabbiano.

Giovanni Pascoli




Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane, di gente che ama gli alberi e riconosce il vento.

Bisognerebbe stare all’aria aperta almeno due ore al giorno. Ascoltare gli anziani, lasciare che parlino della loro vita. Costruirsi delle piccole preghiere personali e usarle. Esprimere almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno. Dare attenzione a chi cade e aiutarlo a rialzarsi, chiunque sia. Leggere poesie ad alta voce. Far cantare chi ama cantare.
In questo modo non saremo tanto soli come adesso, impareremo di nuovo a sentire la terra su cui poggiamo i piedi e a provare una sincera simpatia per tutte le creature del creato. (Franco Arminio - dal libro "Geografia commossa dell'Italia interna")




Quando un uomo si allontana dalla natura il suo cuore diventa duro

(Tribù dei Lakota - Sioux)







"C'è chi ama cani e gatti ma non aiuta i propri vicini" - PAPA FRANCESCO