Filosofia rurale presenta “Il Maestro” Carlo Rizzini ed il suo libro “Dove ci porta il vento”. Nella sua biografia Rizzini scrive: “Fin da piccolo ho sempre portato avanti il sogno di vivere nella natura, vivere una vita vera come gli indiani d'America prima dell'arrivo degli "uomini pallidi", vivere di caccia e pesca e soprattutto vivere in libertà e fuori dagli schemi della normale vita quotidiana.”

Il libro, in tiratura limitata, è sulla vita e sull’attività di uno dei più famosi PH europei e testimonial d’eccezione del calibro .410. Il titolo del Libro “Dove ci porta il vento” ripercorre la ormai nota frase con cui Carlo Rizzini chiude le trasmissioni televisive che illustrano le sue avventure venatorie intorno al mondo.

Non si tratta, tuttavia, di un libro strettamente tecnico: naturalmente gli autori trattano di fucili, di tecniche e del calibro che ha reso famoso il Maestro in tutto il mondo e tramite il quale ha scritto un nuovo capitolo nella caccia moderna; ma è anche un Libro di emozioni forti, quelle che Carlo ed il figlio Alberto hanno provato sulla pelle visitando oltre 40 paesi in quattro Continenti. In questi straordinari scenari d’Europa, Africa, Asia e America, ben descritti nel Libro anche attraverso immagini inedite, il Maestro e suo figlio condividono con i lettori e gli appassionati le loro avventure di caccia e di viaggio. Fra queste è naturalmente presente l’Irlanda, dove, da oltre 20 anni, Carlo Rizzini ha scelto di vivere e lavorare con la propria famiglia.Tutto è all’insegna del noto motto televisivo “…nuove avventure di caccia nel mondo, sempre e solo per farvi sognare!

Il Libro non è nelle librerie e il costo è di € 30; parte dei proventi, poi, saranno destinati da Carlo Rizzini in beneficienza per aiutare gli italiani poveri all’estero.

Chi volesse prenotarlo può scrivere a una di queste mail:

riccardo.camusso@alice.it - info@casarizzini.com


Un bellissimo articolo di Marco Stagnaro ci racconta l'arte del chioccolatore (il saper attirare gli animali, imitandone il verso, con strumenti artigianali). Questa arte rappresenta capacità di osservazione degli animali, abilità nella costruzione dei richiami e soprattutto, una grandissima passione per la natura e la vita, in qualsiasi forma essa si manifesti...

LA FILOSOFIA DEL CHIOCCOLO

Nell’analizzare la caccia nel periodo medioevale Paolo Galloni diceva….Nella definizione della caccia aristocratica possiamo individuare due punti di riferimento e di opposta polarità: la guerra e le cacce dei pauperes, gli umili contadini. La prima era il modello a cui ispirarsi, le seconde quelle a cui contrapporsi…..I contadini cacciavano con l’ausilio di reti e trappole male armati e a piedi o armati di un semplice bastone. Il bastone, è attributo tipico dell’uomo selvaggio e mentre il nobile cacciava cavallo e con la spada cervi e cinghiali, i vilipesi contadini si dedicavano alla piccola selvaggina. Si sanciva così la superiorità della caccia nobile rispetto a quella dei villani. In seguito questo concetto andò modificandosi. 

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