Cani e gatti del futuro

In questi giorni è uscita la notizia che il PD ha introdotto un emendamento alla legge di Bilancio che prevede una tassa per tutti i possessori di cani non sterilizzati. Sono esenti dalla tassa i cani di proprietà di allevatori professionali, i cani esclusivamente adibiti alla guida dei ciechi e alla custodia degli edifici rurali e del gregge; i cani adibiti ai servizi dell'Esercito ed a quelli di pubblica sicurezza.

Perché i cani appartenenti a queste categorie sono esenti dalla sterilizzazione? Semplicemente perché è bene che questi continuino ad essere cani, per gli altri evidentemente non serve. La questione si fa puramente e tragicamente comico-etica.

Si parla spesso di benessere animale, di maltrattamenti e di rispetto etologico dell’animale e, come il solito, l’uomo moderno (passateci il termine), si comporta nella maniera diametralmente opposta a quel che il buon senso rurale imporrebbe ai fini di un vero e naturale rispetto per gli animali. Con un uomo sempre più lontano dalla naturalità dell’ambiente e dagli animali che lo abitano, distaccato dalla realtà di quello che era il rapporto con gli animali domestici di un tempo, egli, oggi, ha la possibilità di rapportarsi, ovverosia scoprire la differenza di specie, il fascino e la conoscenza, con soli due animali in particolare: il cane ed il gatto. Trieste, ma è così. E’ vero che cani e gatti sono comunque frutto di selezioni di animali selvatici addomesticati nel tempo dall’uomo per vari usi, ma è altrettanto sicuro che nella loro essenza e naturalità, se rimanessero il più possibile tali, nei cani e nei gatti odierni ci sono tratti comuni con gli antenati ed anche con gli altri animali in natura; tratti e caratteristiche che offrono all’uomo quel momento di riflessione per capire e per capirsi. Se l’uomo ha quindi la possibilità di scoprire più da vicino gli animali attraverso il cane ed il gatto che fa? Li annulla nella loro essenza, sterilizzandoli! Non vuole più siano cani e gatti ma animali sempre più a sua immagine e somiglianza per un uso di compagnia che spesso sfiora l’isterismo di un amore nei loro confronti che anziché valorizzarli, li sacrifica.

La sterilizzazione provoca grossi cambiamenti di carattere, l’impulso alla sessualità ed alla riproduzione è ridotto se non annullato, aggressività limitatissima, l’aumento di peso che ne può derivare rispecchia quello dei bambini “divanizzati” con sacchetti di patatine e play station fumanti. Però stiamo “costruendo” il cane del futuro, un cane da amare come fosse un nostro simile, che non serve a niente, affettuoso e di compagnia, che abbaia poco, obbedisce di più, sporca di meno, non si riproduce, vive in spazi angusti e soprattutto non rompe i coglioni. Proprio un bel modo di trattare gli animali! …chissà se un giorno, scoperto che i nostri figli potrebbero rendere meglio a scuola ed apparire di più nella vita, pensiamo di sterilizzare anche loro.

Filosofiarurale.it

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