Imporre idee con la violenza
L’altro giorno è stata approvata dal Consiglio Regionale del Veneto la legge che punisce chi cerca di impedire lo svolgimento della legale attività di caccia e di pesca.
Questa sacrosanta legge dovuta in particolare ai molteplici e sempre più frequenti fatti di cronaca che sfociano spesso in violenze fisiche vere e proprie a danno di onesti cittadini che svolgono una loro passione, ha creato discussioni, articoli gonfiati che non riportano la verità, comunicati animal-ambientalisti sui quali c’è da riflettere, e parecchio.
Tralasciando quelli che hanno espresso il loro dissenso nei confronti di questa legge perché, fenomeno dei social, ci si sofferma a qualche titolo e non si legge nei dettagli, assume invece un aspetto preoccupante chi, del "mestiere", non approva una norma che dovrebbe essere invece un assunto basilare di carattere generale ben impresso nella morale della nostra civiltà.
La legge, così come è stata scritta, è chiara! Non ci possono essere dubbi interpretativi sul fatto che chi impedisce volontariamente lo svolgimento di un diritto sancito dalla legge, usa violenza. Non semplice dissenso verbale che esprime una opinione diversa, ma violenza fisica e psicologica perpetrata attraverso provocazioni, fino ad arrivare alle mani.
Tutti si ricorderanno di quel padre che, aggredito da un gruppetto di animalisti, ha difeso il figlioletto che aveva portato a pescare perchè si era messo a piangere. Recente il fatto di cronaca in cui un anziano cacciatore, impegnato tra l’altro in un'opera di ripopolamento di selvaggina, è stato costretto alle cure ospedaliere per la vile aggressione (alle spalle) dei soliti “contestatori”.
Ecco, ci si chiede: perché tollerare la violenza per imporre idee? Chi fa passare questo messaggio è in torto, non può essere seguito ed ascoltato perché ammette che si possa usare violenza contro qualcuno solo perché di idee diverse; una violenza che spesse volte, ricordiamolo, tocca bambini e persone anziane.
Tutti noi abbiamo qualcosa che non condividiamo, è normale, ed è lecito esprimere il dissenso, ma nel pieno rispetto di posizioni differenti, in conformità con i diritti fondamentali dei singoli individui. Se poi parliamo di violenze fisiche, l’atteggiamento tenuto in questi giorni da alcuni gruppi contrari a questa legge sembra addirittura valorizzare l’uso di qualsiasi mezzo per impedire lo svolgimento di un diritto.
La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci, diceva Isaac Asimov.
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