ALDO LEOPOLD


Biografia 

Aldo Leopold (Burlington, 11 gennaio 1887 – Wisconsin, 21 aprile 1948) non è stato propriamente un filosofo. Ecologo, cacciatore, ispiratore della moderna biologia di conservazione, non può però non essere annoverato tra i grandi pensatori del secolo scorso. Leopold iniziò la sua carriera nel 1909 in qualità di Forestale e nel 1924 divenne vice direttore del laboratorio di prodotti forestali a Madison, dove nel 1933 venne creata una cattedra all’Università. Durante la sua vita non smise mai di andare a caccia, considerandola tra le principali attività formative. Fu il fondatore della prima area Wilderness mondiale ed ancora oggi il suo modello di ambientalismo rimane tra le migliori formule di conservazione ambientale. Morì a seguito di un attacco cardiaco all’età di 61 anni mentre tentava di spegnere un incendio nella fattoria dei vicini.


Il Pensiero

Per analizzare il pensiero ambientalista di Aldo Leopold è necessario contestualizzare il momento storico. la visione ambientalista dell’epoca era infatti estremamente antropocentrica. Le grandi problematiche ambientaliste si svilupparono solo successivamente, sulla spinta del devastante effetto dell’inquinamento dovuto all’industrializzazione e della deforestazione per lasciare spazio ai pascoli.
Questi problemi furono il motore propulsore che svilupparono una diversa coscienza umana cui guardare ad un nuovo rapporto uomo-natura, comprese appunto le tematiche relative alla gestione faunistica. Prima degli anni sessanta nessuno si poneva ad esempio il problema se uccidere tutti i predatori significasse uno squilibrio naturale. Il programma conservazionistico di Gifford Pinchot, che influenzò Leopold anche per quanto concerne la razionalizzazione delle risorse in senso faunistico, sentiva quindi ancora della forte visione antropocentrica dell’epoca. Per Pinchot infatti si doveva guardare ”all’uso delle foreste innanzitutto per il maggior bene della generazione attuale, e poi per il maggior bene delle generazioni successive nel lungo futuro della nazione”.
In Leopold, la sua continua osservazione della natura, l’amore che nutriva per essa, spirituale in un certo senso ma assolutamente scientifico nel modo cui trattare i problemi conservazionistici, maturò il pensiero che lo spinse appunto a “pensare come una montagna”. Questa intuizione, e conseguentemente la maniera in cui trattare i problemi ambientali fu illuminante per l’epoca, in quanto pose le basi della moderna biologia di conservazione dando così inizio a ciò che possiamo definire l’ambientalismo scientifico.

Egli pensava che il problema dell’ “educazione a conservare” fosse proprio quello di riuscire ad inculcare una tensione all’armonia con la terra in persone che hanno dimenticato che esiste qualcosa che si chiama terra e per le quali istruzione e cultura sono diventati sinonimo di abbandono della stessa.


Il pensiero di Leopold in 5 pillole

 

“Noi abusiamo della terra perché la consideriamo come un bene appartenente a noi. Quando vedremo la terra come una comunità a cui apparteniamo, potremo cominciare a usarla con amore e rispetto”

  

"Come venti e tramonti, le cose selvagge furono prese per garantite fino a che il progresso non iniziò a fare a meno di esse"

  

“Gli atti della creazione sono riservati ordinariamente agli dei e ai poeti. Per piantare un pino, hai bisogno soltanto di una vanga”

  

"La conservazione è uno stato di armonia fra l'uomo e la terra”

 

“la possibilità di vedere delle oche è più importante della televisione e l’eventualità di trovare un anemone costituisce un diritto inalienabile quanto la libertà di parola”


Bibliografia

  • Sand county almanac and sketches here and there, Oxford University Press, 1968; poi con Essays on Conservation from Round River, BallantineBooks, 1990; Oxford University Game Management (1933), introduzione di Laurence R. Jahn, University of Wisconsin Press, 1986
  • L'etica della terra, in Sergio Bartolommei, "Etica filosofia e coscienza ecologica: introduzione a Leopold", "Critica marxista", n. 4, 1987, pp. 92–123
  • Aldo Leopold's Wilderness: Selected Early Writings, a cura di David E. Brown e Neil B. Carmony, Stackpole Books, 1990
  • The River of the Mother of God: and other Essays, a cura di Susan L. Flader e J. Baird Callicott, University of Wisconsin Press, 1991
  • Neil B. Carmony, Aldo Leopold's Southwest, University of New Mexico Press, 1995
  • Almanacco di un mondo semplice, trad. di G. Arca e M. Maglietti, Como: Red, 1997
  • For the Health of the Land: Previously Unpublished Essays and Other Writings, a cura di J. Baird Callicott e Eric t. Freyfogle, prefazione di Scott Russell Sanders, postfazione di Stanley A. Temple, Island Press, 1999; Shearwater Books, 2001
  • Aldo Leopold and the Ecological Conscience, a cura di Richard L. Knight e Susanne Riedel, Oxford University Press, 2002
  • Julianne Lutz Newton, Aldo Leopold's Odyssey: Rediscovering the Author of A Sand County Almanac, Shearwater, 2008
  • Curt Meine, Aldo Leopold: His Life and Work, prefazione di Wendell Berry, University of Wisconsin Press, 2010
  • Marybeth Lorbiecki, Things Natural, Wild, and Free: The Life of Aldo Leopold, Fulcrum Publishing, 2011
  • A Sand County Almanac & Other Writings on Conservation and Ecology, a cura di Curt Meine, Library of America, 2013

Collegamenti esterni

Fondazione Aldo Leopold

Archivi di Aldo Leopold

Associazione Italiana per la Wilderness (AIW)


Riflessioni sulla Wilderness (Zaratin)